Acquaforte Aringa
Acquaforte acquatinta
Anno: 2012
Tecnica: Acquaforte/Acquatinta
Lastra: rame mm. 83x268
Carta: avorio gr/m2 285 di mm. 350x500
Inchiostro: sanguigna
Rosaspina Fabriano: lato destro
Timbro a secco MZ: al centro pie' di pagina
Tiratura: esemplari n°25
Stampatore: l'autore
Descrizione
L’aringa fa parte della tradizione popolare di molte regioni italiane ed è nella memoria degli emigranti che la conservavano legata con uno spago al trave sopra la tavola dei pranzi. I vecchi utilizzano questo episodio per confrontare la povertà patita dalle famiglie tra la fine dell´Ottocento e inizio del Novecento con l´abbondanza e il benessere di oggi. È una forma d´avvertimento ai giovani d´oggi che non sanno cosa sia la necessità. Quando ci si sedeva a tavola si era sempre in tanti e il cibo era pochissimo. Allora, si appendeva un´aringa affumicata a uno spago penzolante sopra il tavolo e ai commensali si serviva la polenta. A sua volta ognuno strofinava la propria fetta sull´aringa, in modo che la polenta cambiasse sapore. Si poteva strisciala non più di due volte se no si sarebbe assottigliata troppo prima della fine dell’inverno.
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